Enrico Ferrara, il segretario della Cisl, faceva le analisi. Dell’ Irpinia,
del sangue, azotemia e glicemia. Se leggeva che D’Antoni prendeva un’iniziativa,
gli veniva subito voglia di esternarsi. Bastava un vasetto di cinquanta cc, di
mattina presto, a digiuno, e subito il concetto era espresso. Faceva ormai le
analisi su tutto: sulla industrializzazione, sulla Cisl, sul contratto d’area,
sui lavoratori : poi, per stare più tranquillo, faceva anche la prova da sforzo
e le indagini sulla prostata. Se qualche situazione non era normale, le sue
parole grondavano preoccupazione: non era chiaro se fosse per il colesterolo o
per lo sviluppo incompiuto. Ma bastava un periodo di digiuno e di silenzio e
subito il tono ritornava regolare e il colore limpido. I lavoratori ormai lo
sopportavano, come una carta conosciuta, mentre egli continuava a fare analisi
su analisi, consumando invano sangue, urina e energie intellettuali.