La colpa era dello specchio. "Esisti!", aveva detto un
mattino a Di Milia, l’assessore provinciale all’Agricoltura. E Di Milia,
toccatosi, si era convinto che fosse vero. Così, alla prima occasione, si era
fatto avanti. " A Roma, a Roma!", gli aveva detto il suo presidente
Maselli, che aveva sentito parlare di una grande fiera. E, caricato il
portabagagli di salami, caciotte, ricotte e mozzarelle, si erano avviati verso
la capitale. Sui sedili posteriori avevano le damigiane di vino e qualche chilo
di pasta fatta in casa. Era stato Cicchetti ad avere la pensata, il quale, non
sapendo cosa fare, passava le giornate a impastare e infarinare."Tutta
rrobba nostra, rrobba genuina!", gridava il presidente. Nella fiera i
visitatori si mettevano in fila, per assaggiare le delizie di terra irpina. E Di
Milia e Maselli, riempiendo calici e tagliando porzioni di caciocavallo, si
sentivano finalmente utile a uno scopo.