D’
Ambrosio guardava la foto. Era di tanti anni fa, quando lui e Bassolino erano
culo e camicia. Guardava e piangeva. " Ma cosa ti ho fatto-diceva tra sé e
sé il Matusalemme diessino- ma cosa vuoi da me? Li ho cacciati tutti, ho fatto
il deserto intorno, per diventare il tuo prediletto. E tu niente". La Tv,
accesa di fronte a lui, mandava in continuazione le immagini del convegno dei
Democratici, con Bassolino stretto ad Anzalone, che per la gioia quasi volava
per la stanza. "Quando ti chiamo, non ci sei mai. Ci tratti come ornamenti
e a quello, invece, hai detto subito sì. Perché, perché?" Intanto la
telecamera mostrava la sala strapiena, e non erano le solite facce. " L’
ho cacciato da Presidente, l’ ho costretto ad andare via dal partito, pensavo
di averlo liquidato per sempre, e invece no. Lui ti chiama, e tu accorri. E a
me, a me chi mi pensa?" E tra le lacrime si accucciava, mentre Aurisicchio
gli toglieva i calzini e gli aggiustava le lenzuola.