Gli archeologi erano al lavoro. Cercavano, scavando, di ritrovare il periodo in
cui, in Irpinia, la civiltà non era ancora iniziata. Non poteva essere l’età
del ferro, quando De Mita aveva appena cominciato a muovere i primi passi, né
quella del bronzo, quando Bianco era apparso per la prima volta nella zona.
Tracce dei comunisti alla Fierro e alla D’Ambrosio furono ritrovate nell’età
del rame, ma bisognava cercare ancora più indietro. Un falso allarme fu
lanciato quando si arrivò nel neolitico e apparvero asce e strumenti di guerra,
erroneamente attribuiti a Pennetta. Più giù, bisognava cercare, ancora più
giù. E finalmente, nel paleolitico inferiore, apparvero, mummificati, ancora
sugli alberi. Erano i sindaci delle assemblee dell’ASI e dell’Alto Calore,
che non avevano ancora terminato la fase evolutiva e si erano nascosti tra i
rami, per impedire che almeno cominciasse la preistoria, che finisse l’età
della scimmia.