I
popolari avevano inventato un nuovo sport: le dimissioni. Si alzavano la
mattina, contavano le sconfitte e gli errori del giorno e decidevano che era
giunto il momento di farla finita."Basta, me ne vado!", avevano
garantito Pennetta e De Luca. E avevano cominciato a cercare una penna che
scrivesse e un foglio pulito. Ma, si sa, i popolari erano disordinati. Non c’era
una penna che non fosse scarica o non avesse il pennino spezzato. I fogli, poi,
una tragedia! De Luca consumava le risme a scrivere in stampatello: "Dio,
come sono bravo!". Pennetta, invece, su ogni foglio bianco teneva in ordine
l’elenco delle sue pratiche di avvocato. Alla fine, rimediati in qualche modo
un mozzicone di matita e un foglietto, le dimissioni erano state scritte. E ora?
Inviarle, protocollarle, farle accettare, che fatica… Così i nostri eroi, per
evitare questi strapazzi agli amici, erano pronti a ritirarle, per riprendere l’andazzo
di prima e di sempre.