L'
Avellino scendeva in campo. "Qual è il campo?", aveva chiesto
all'inizio Marco Pugliese, grande esperto di calcio. E quando gli avevano
spiegato che doveva cercare le strisce, aveva chiesto ad Ammazzalorso di far
allenare la squadra per la strada. Poi, lentamente, Pugliese era cresciuto.
Aveva capito che il portiere giocava in porta, il difensore in difesa e
l'attaccante all'attacco. Ora girava anche con una sciarpa biancoverde, che
Aliberti gli aveva personalmente stretto al collo. La sera, prima di
addormentarsi, telefonava a Di Pietro e gli raccontava le storie del giorno: gli
unguenti che usava il massaggiatore, il brodino che aveva scelto per gli
attaccanti, il colore dei parastinchi. Chiudeva la telefonata con il solito grido:
Forza lupi, ohé ohé. E Di Pietro gli dava felice la buonanotte, pensando che
un uomo così certamente poteva fare il deputato.