Si
viveva di ovvietà. Dire che Berlusconi non poteva fare il Presidente del
Consiglio, per gli infiniti interessi che aveva in gioco, era come dire che due
più due faceva quattro. Ma già erano pronte schiere di politologi divoratori
della mucca pazza pronti a dire che no, alcune volte faceva cinque, anche sette
se necessario. Così per Zecchino:dire che aveva traslocato sulla destra era
come dire che una mano aveva cinque dita. Eppure c’era sempre un Coppola di
turno a garantire che Zecchino- Andreotti era più a sinistra del partito
comunista cinese. E dire infine che sarebbe stato più opportuno che Maccanico
passasse il suo tempo a godersi le sue sudate centinaia di milioni piuttosto che
affliggere l’elettorato con la sua candidatura fantasma, era ovvio come
garantire che la terra fosse tonda. Ma tanti, a partire da Aurisicchio, erano
pronti a giurare che era piatta. Una volta, infatti, era caduto giù dal bordo e
da allora non si era più ripreso.