C’erano
una volta i diessini irpini. " De Mita qua, De Mita là, De Mita su, De
Mita giù", era il loro slogan. Non c’era stato giorno che non avessero
sparato contro il leader di Nusco; non c’era stato attimo che non avessero
scritto un editto per pretenderne l’uscita dalla scena; non c’era stato
rotolo di carta igienica che non fosse stato scarabocchiato di improperi e di
maledizioni contro Ciriaco. Poi, proprio quando De Mita aveva minacciato di
andarsene per davvero, nessuno di loro aveva detto:"finalmente!".
Avevano perso la voce ed erano spariti. "Torna, sta’ casa aspetta a
te!", avevano intanto implorato tutti i diessini fuori d’Irpinia: e D’Ambrosio
e Aurisicchio muti, nascosti in qualche anfratto, in attesa che passasse. E, ora
che De Mita tornava raddoppiato, riapparivano sulla scena a balbettare, a far
finta di protestare, a chiedere un pannetto divisorio sui palchi, per non
confondersi con l’eterno nemico che li aveva cancellati.