Ma chi erano ? Ma chi erano quelli che si riunivano intorno a un tavolo, in
perenne attesa? Erano temibili politici o giocatori di briscola? Erano dirigenti
provinciali del Polo delle Libertà o esperti rubamazzetti? Il mistero si
infittiva, a osservarli uno ad uno: da Iandoli, che sembrava sempre nel posto
sbagliato, come un impiegato che avesse perduto il tram; al terribile
rappresentante del Cdu, Pino De Lorenzo, che sembrava si pettinasse i suoi radi
capelli infilando le dita in una presa di corrente; a lui, l’onnipresente
Castelluccio, un uomo, una pancia, una cravatta. Il tavolo provinciale del Polo
aveva fatto il miracolo. Quando tutti si erano ormai convinti dello scarso peso
di Aurisicchio e Pennetta, il centrodestra irpino era la prova dell’esistenza
del nulla. Tutto si decideva altrove, tutto era stabilito altrove. E in attesa
del verbo, gli eroi della destra tiravano il due di denari e si pizzicavano, per
essere sicuri di esistere.