Sei,
era il numero perfetto. Aurisicchio ogni tanto lo giocava su tutte le ruote e
faceva Bingo. Era nato segretario a termine, a sei mesi, e si era trovato
segretario a vita. Passati i sei mesi dal congresso, non aveva neppure finito di
dire:"ora me ne vado" che già aveva rioccupato la scrivania della sua
stanza.Ora giocava di nuovo la stessa carta. I diessini si dichiaravano
disponibili ad entrare nella giunta della Provincia, purché, dopo sei mesi, il
Consiglio si sciogliesse. Maselli e i popolari sbagliavano, a dire no. Non
tenevano conto che Aurisicchio era svagato, scordarello. Dopo sei mesi, tra una
riunione, un impegno urgente, una preghiera, era certo che se ne sarebbe
dimenticato o avrebbe dato una proroga. Così, entrato di "spighetto",
si sarebbe trovato seduto a centro tavola, insieme ai nemici giurati di un
tempo. D’altronde, perché allarmarsi? Chi sapeva dell’esistenza della
Provincia?