Occorrevano
i pompieri. E i falegnami, gli idraulici, i fabbri, i carpentieri. E occorrevano
pinze, martelli e seghe circolari. De Luca, dalla sedia, non si voleva
schiodare. Neppure l’idraulico liquido aveva effetti, neppure l’acqua ragia.
Non era per questioni di potere o per maneggi clientelari che non voleva andare
via. Semplicemente si era affezionato. Ogni sera girava per gli uffici, svuotava
i cestini delle carte, tirava gli scarichi nei bagni, addirittura scopava e
lavava a terra in ogni stanza. Qualche volta lo avevano trovato addormentato
sulle scale, abbracciato a Casciello, un altro che a quell’ente era tanto
attaccato. Ora i dirigenti del Ppi, che gli avevano insegnato tutto sulla carta
igienica da usare e sul Lisoformio che eliminava ogni macchia, volevano
cacciarlo. E De Luca, legato alla sedia, gridava all’inganno e minacciava di
rendere noti i conti spesa per il detersivo e per i rotoloni Regina degli
amici.