Sembrava
sempre controra. Giuliano Minichiello, nel suo bellissimo libro:"La terra
di mezzo", sui luoghi e le storie dell’Irpinia, descriveva questo
febbrile momento come quello in cui "i pensieri prendono direzioni
inconsuete, il silenzio assume una propria consistenza, l’imminenza di un
Evento è sempre ritardata". In questa lunga controra si viveva sospesi, in
attesa di una novità che mai si annunciava, di un atto di coraggio che non
arrivava. Mentre cresceva l’esigenza di aria pulita, nel delirio della
controra ad ogni finestra aperta succedeva una nuova finestra chiusa, a ogni
porta socchiusa un muro ancora più alto. C’era aria stagnante, in giro, odore
di muffa, uno sporco già visto. Solo che, nel momento della sosta, tutto
appariva ancora vago e indeterminato, tutto sembrava ancora possibile. Invece
tutto era già deciso, fatti tutti gli accordi: si aspettava solo che arrivasse
la notte, per presentarli senza vergogna.