Mancino
scriveva un libro inquietante. Andava fuori tema, parlava di sconosciuti. Chi
poteva mai essere Giustino Fortunato, di fronte a Pietro Taricone? E Giuseppe
Dossetti, rispetto alla De Filippi ? Si affannava a parlare di fili spezzati, di
crisi della politica, ma tutti i fili erano al loro posto. Cerano voluti
anni, ma la trama era stata composta con cura. Eccola, la societą berlusconiana,
senza memoria e senza storia, un spettacolo senza tempo, uneterna miliardaria
festa televisiva. Certo: qua e lą si cacciavano i giornalisti, si licenziavano
i comici, si censuravano i libri, ma poi la festa riprendeva subito. E molti si
organizzavano gią la ritirata, si sistemavano il cartellino: "costo
poco?" per le prossime svendite. A chi interessavano Aldo Moro e Luciano
Lama, quando la domanda che veniva dal basso era di un fantastico viaggio-premio e la sfida
del nuovo millennio era il pensiero di Bossi?