Claudio Pastena:
"Ruud! Ruud!"
"Ha perso il cane signore? posso aiutarla? Anche io avevo un cane sino a poco tempo fa e capisco benissimo l'ansia di quando i nostri amici a quattro zampe non ritornano."
"Ah! é proprio lei! Noi due dobbiamo parlare. Abbiamo un conto in sospeso dal 2004"
"Mi scusi non credo di conoscerla. Dovrei?"
"Certo che mi conosce. Guardi bene."
"Il suo aspetto è familiare ma non mi sovviene... Quanti anni avrà? un'ottantina.. vedo dalla giacca aperta sulla camicia la sigla M.M.... Mi dispiace ma non mi viene in mente niente"
"Lo sa perchè non le viene in mente niente? Glielo dico io. Perché mi ha fatto sempre vestire come un accattone: barba lunga, pantaloni e giacche spaiate, cravatte corte, impermeabili improbabili."
"Lei è...!"
"Sì caro professore, o preferisce che la chiami preside? Con me lei ha fatto un'operazione disonesta: mi ha caricato di tutta la malinconia che è solo sua. Faccia un po' di sana autocritica: quando è stata l'ultima volta che ha sorriso anche con gli occhi e non solo con la bocca? E perché si è ridotto così? non mi dica la vita, perché, se la osserva, la sua vita non l'ha trattata male. Quale era la necessità di un alter ego triste e vagamente misogino... perché anche questo è un altro punto importante, a me, come a le,i le donne piacciono e piacciono un sacco."
"Mi deve scusare non era mia intenzione trattarla male ma sa... cercavo qualcuno che fosse come questa città, con grandi contenuti e l'incapacità di esprimerli... perciò ho pensato a lei."
"Non vorrei contraddirla ma se cercava qualcuno che rappresentasse questa città, scusi la volgarità che non è nelle mie corde, avrebbe dovuto usare una vecchia meretrice che si disfa fisicamente mentre si fa sodomizzare a turno da lenoni venuti dalla provincia"
"Ha ragione ma guardi... il particolare è che nonostante tutto...io questa città la amo alla follia. E' questo il motivo e la necessità etica di un personaggio positivo come lei."
"Va bene, è scusato. Per oggi mi ha fatto parlare anche troppo. Andiamo via che inizia a far freschetto."
"Ma non aspettiamo il suo cane?"
"Non è necessario. Mi raggiungerà quando vuole. E' morto a novembre dell'80. Come me d'altronde e come molte cose di questa città."
"Lei è morto? Ma allora?"
" No, non si preoccupi lei sta bene ed ha tante cose da fare ancora. Sono io che mi sono intrufolato da questa parte. Su!, mi appoggio al suo braccio sino a quando svanirò come una nebbiolina qui sul fiume che entrambi abbiamo amato tanto."
" Passeggiamo, è così gradevole con questa luce."

 

 

 

Privacy policy