Smilla non sa dove i suoi genitori hanno preso quel nome cos strano. Il film Il senso di Smilla per la neve uscito dopo, quando aveva 12 anni, e le rimasto dentro solo il freddo della Danimarca e la scena del  bambino morto sulla neve arrossata. Ogni volta che lei ha chiesto spiegazioni, alla madre e al padre, le hanno risposto con un sorriso e con la stessa domanda: Ma non ti piace? A noi sembrava cos bello.  Tutto, a loro, sembrava cos bello. E gi con gli anni 70, con le loro lotte, con il tempo del loro casini, e con le conquiste democratiche faticosamente raggiunte. Smilla ascolta e tace. Guarda la casa e gli alberi intorno. CՏ un ordine che la soffoca, in quelle stanze, una sacralit che la fa star male. Per questo andata via, con ritardo, a fatica, con il loro aiuto, ma andata via. Per ci sono stati giorni felici, di speranze, di un giorno io, proprio l, in quel corridoio, nel salone, e gi nel giardino, e tutto intorno. E il passato quello, non puoi cambiarlo. Poi quella bambina morta, proprio come nel film. Ma almeno l cera la caduta, il sangue sulla neve, tutto era chiaro, preciso. Nella sua vita no. La bambina non cՏ pi, ma non sa ancora cosa ci sia al suo posto. E non cՏ sangue, se non quello invisibile, che versa la sera, sola nel suo letto, da una ferita dellanima, e non cՏ neve, se non quella gelida, che non si scioglie mai, nel corpo e nella testa, e che conosce solo lei. Ma queste sono sciocchezze, si dice subito Smilla, sciocchezze. Oggi si ricomincia, oggi si riprende a lottare. E subito corre nel bagno della sua piccola casa in affitto nel centro storico, da una finestrella si scorge la torre dellOrologio, accende la radio, e prova a ballare, davanti allo specchio. Ma si ferma quasi subito, cՏ un segno nel viso, che prima non cera, e una piega delle labbra, che scopre solo ora. E allimprovviso la sua nemica torna, allimprovviso rioccupa ogni spazio dentro e fuori di lei. E Smilla rimane bloccata, in quella strana posizione, ritta su una gamba, le mani alte sulla testa, a lasciarsi attraversare dalla paura. Del tempo che passa, del corpo che cambia, dell amore che non arriva, del lavoro che pu perdere da un momento allaltro, senza preavviso, della vita che se ne va, del futuro che non esiste.  No, piangere no. Pu solo far finta che quella nello specchio non sia lei, che la paura riguardi unaltra. Fai lindiana, le diceva la madre. Fai come se questansia non ti appartenesse. E da piccola ci riusciva, e una strana beatitudine, o serenit, la teneva, o forse dipendeva solo dal corpo della madre, cos vicino, a cui appigliarsi, in cui rifugiarsi. Ora ci prova, a fare lindiana, ma non cՏ nessuno, a cui aggrapparsi. Non tanto il rispetto che venuto meno, tra le persone, pensa girandosi di scatto, per far scivolare da s l angoscia ,  ma la relazione di calore tra i corpi.  Oggi cՏ solo da lottare con le unghie e con i denti contro il mondo intero per quella briciola buttata sul pavimento, uno stage, gratuito, una pratica in uno studio, gratuita, una supplenza in un istituto privato, gratuita, una collaborazione a un giornale o a un sito web, gratuita. E quando previsto un rimborso o un pagamento, arriver dopo, a 90, 180, 360 giorni, oppure mai. In un sito istituzionale di un Ministero la parola gratuita comparsa in bella vista, le sembra per le attivit culturali. Insomma, sii felice: Dio, ovvero il Ministro, ti chiama, tu bacia il suolo ove egli poggia il suo piede, lavora per uno o due anni, ringrazia, e vai per il mondo, a raccontare a tutti del miracolo ricevuto e a mostrare lattestato con la stemma della Repubblica. Rita, una sua amica, quando laltra sera le ha raccontato questa storia, non ha sorriso. Ha detto solo: Sempre meglio di un calcio in culo. L avvocato avellinese nel cui studio ha lavorato al nero per due anni, zero euro, zero contributi, le ha detto solo: Domani non venga pi. E ha chiuso la porta, senza neppure attendere risposta. Lei, per quellattestato con lo stemma, farebbe pazzie. E unaltra amica, Gloria- erano tutte insieme, a bere qualcosa in un locale dove Vinyl Gianpy faceva il dj e metteva una sincera allegria -, quella pi dotata di ironia, ha aggiunto sorridendo che di calci da qualche parte deve esserci una fabbrica, che ne produce a ritmi continui. Ecco, forse l un posto fisso si potrebbe trovare.  E infine il giro lo ha chiuso Luisa, la pi romantica, la pi innamorata, quella che da ragazze beveva pi di tutte. Ora no, solo una birra analcolica. E incinta, Luisa, lo ha voluto, lo ha cercato, ci ha creduto. E lei i calci li ha dati, a tutti quelli che le dicevano di non farlo, che non era il momento, perch avrebbe perso il posto di commessa nel supermercato, perch come avrebbe fatto a crescerlo, perch il suo compagno, Giuseppe, anche lui in equilibrio instabile, nello studio di commercialista ove lavora. Lei no, lei il figlio lo voleva, a qualunque costo. E lo aspetta, e lo crescer, e sar bello, e affronter con la madre la vita, o quel che vita si pu chiamare, a testa alta. E allora ognuna di loro ha capito cosa significhi quella frase: a qualunque costo. E si sono abbracciate strette, piangendo e ridendo, e Gianpy, che ha intuito tutto, ha dedicato una canzone solo a loro, Piccolo miracolo dei Tiromancino. Smilla, che parla sempre, anzi, come dicono tutti, parla troppo, quella sera non ha detto nulla, perch i discorsi non servivano, era il calore dei corpi, erano gli sguardi puliti e profondi di amicizia, era quella canzone, che parlavano per lei. Quel calore che altrove manca, quegli sguardi leali che si sono persi. Nel luogo dove andr stamane, per capire se un progetto a cui ha lavorato da mesi ha qualche speranza di essere finanziato con i fondi europei,  gi sa ci che trover. E gi sa le domande, gi immagina le risposte.  Una pazzia, la sua: la chiesa di san Nicola dei Greci, la chiesa di san Leonardo- cՏ qualcuno che sa di cosa stia parlando?- recuperarle alla storia e  alla vita della citt, farne piccoli centri attivi. E a costi bassi, bassissimi. Un laboratorio di ceramica, un luogo di esposizione di piccoli lavori creativi, di cui la citt pullula, anche se nel disinteresse generale. Sa gi cosa le chiederanno: E una filiera enogastronomica? E un cammino religioso? Fa della citt un  hub , entra nelle dinamiche dell Area Vasta? Le risposte saranno tanti confusi no e qualche timido forse: e addio Europa, addio notti spese a progettare, a immaginare, a sperare. A meno che, le dir il solito funzionario, quello che sa tutto, conosce tutti, e pratica tutte le strade. E non aggiunger una sola parola, perch il seguito noto. A meno che tu non conosca qualcuno, a meno che tu non ti cerchi un appoggio politico, a meno che tu non unga, a meno che tu non la dia. Smilla non lo prender a schiaffi, come pure tante volte nel passato avrebbe voluto fare, ma  lo guarder dritto negli occhi e con un sorriso fiero. Perch una cosa dai suoi lha imparata e fatta propria, fin nelle fibre dei muscoli: da sola, deve farcela da sola, e a testa alta, come Luisa con il suo bambino.  La paura almeno per stamane svanita, il sorriso tornato sulle sue labbra. Con calma si trucca e si prepara ad affrontare il nuovo giorno di fuoco. E mentre chiude la porta, le ritorna in testa il titolo di quel dannato film, che lha perseguitata. Il senso diEcco, il senso. Tutta qui la sua lotta. Dare un senso ai suoi giorni di corsa, alla vita che laspetta, alla parola terribile e vuota, ma tutta da riempire, che il futuro.