Cominci˜ tutto cos“, nel 2008. ÒSai preparare locandine, fare pacchetti?Ó chiese Lia Tino, la titolare. Consiglia Aquino rispose subito s“. Entrarono insieme, come se si conoscessero da anni, nella libreria laboratorio Ò LĠangolo delle storie Ò giˆ colorata di arancio vivo, ma ancora vuota, lungo la discesa di santĠAntonio Abate. Forse lo spirito del luogo era in attesa che la vita riprendesse, l“ ove Avellino era nata e non il terremoto ma lĠimperizia e la crudeltˆ degli uomini lĠavevano totalmente cancellata. AllĠ antico e vivace agglomerato popolare, che si sviluppava ai due lati lungo i gradoni e fino a Rampa Macello, si era sostituita, dopo anni, una vuota discesa, solo una cortina di nuovi palazzi sulla sinistra di una strada senza voce. Fu coraggiosa la professoressa Tino a decidere di investire proprio l“, utilizzando i fondi dellĠimprenditoria femminile. Lei, per anni animatrice instancabile del dibattito culturale sulla scuola in cittˆ, volle provare un percorso inesplorato e in un luogo dimenticato da tutti : una libreria per bambini, che fosse anche unĠ officina di animazione, di manipolazione di materiali, di lettura. E fu coraggiosa Consiglia, che per anni aveva contribuito, ad Atripalda, allĠ attivitˆ commerciale di un negozio di regali. Era stata ad un passo dalla laurea in Scienze Naturali, poi aveva intrapreso altre strade, infine la crisi economica aveva cancellato il suo lavoro ed i suoi sogni. Ora cercava un punto di ripartenza vero, che desse un senso alto alla sua vita: e ÒLĠAngoloÓ poteva essere quello.

Insieme, dunque, cominciarono. Nessuna era esperta di letteratura infantile, ma due sapienze diverse trovarono un equilibrio rapido. Le scelte furono costellate di molti no. Non doveva essere una rivendita delle solite opere di consumo per ragazzi, che affollano il mercato. Non una sala con barriere: dunque libri dappertutto, a portata di mano, sfogliabili, annusabili, godibili. Non un centro che fosse aperto solo ai bambini, ma un riferimento civile e culturale per tutti. Il consenso della cittˆ pian piano arriv˜: anche se molti no vennero, e seguitano a venire, specie dai dirigenti delle scuole elementari avellinesi, in tuttĠaltre faccende e progetti ( spesso inutili e inconcludenti) affaccendati. Ad esempio nessuna classe del ÒPalazzottoÓ, pure cos“ vicino, ha mai messo piede fino ad oggi in questo territorio della creativitˆ. Sono stati, e continuano ad esserlo, i singoli maestri e maestre, specie della provincia, a muoversi in autonomia, a farsi vivi sempre pi numerosi con le loro classi. Il culmine del rito di accoglienza che si svolge ormai da anni,  la lettura ad alta voce di un piccolo libro volta per volta diverso, con le pagine rivolte verso i bambini. EĠ una scelta, organicamente collegata allĠiniziativa nazionale ÒNati per leggereÓ, che suscita incanto, domande e osservazioni spesso straordinarie, cancellando qualunque iniziale noia o disorientamento. Poi vi , da sempre, lĠappuntamento pi atteso, quello del sabato pomeriggio: ospiti, liberamente aderenti, i genitori e i loro figli. LĠappassionata lettura ad alta voce, oggi di Consiglia,  seguita dalla libera espressione creativa dei bimbi , i quali a terra, vociando animatamente, esprimono su fogli le loro sensazioni, in un groviglio di corpi, di colori, di emozioni. ÒPerchŽ leggere a voce alta? Per la meraviglia!Ó, afferma Daniel Pennac, e questo termine, pi di mille altri, sintetizza il vortice di entusiasmi di ogni volta. Ormai Consiglia, che da tre anni  succeduta a Lia nella gestione,  una figura da tutti riconosciuta nella annuale Fiera del libro per ragazzi di Bologna, mentre Ò lĠAngoloÓ continua ad essere un luogo prediletto da tanti bravissimi autori e autrici del settore, spesso famose, come Nicoletta Costa o Patrizia Rinaldi, che si confrontano volentieri con una folla di piccoli lettori. EĠ dunque una lenta e costante semina quella che per anni le due libraie hanno esercitato, confortate dal livello crescente delle vendite: a conferma che il binomio passione-specialismo oggi  una possibile risposta vincente, anche nella crisi cos“ grave e nella trasformazione ultraveloce di gusti, di tendenze, di scelte che il mercato comanda. Qui per˜ le parti sĠinvertono. EĠ stato sin dallĠinizio lo stimolo alla scoperta autonoma, non lĠimposizione di un prodotto, la chiave per avvicinarsi ai bambini, per farli innamorare dei libri. Educazione alla libertˆ, dunque, proprio come suggerisce la pedagogia pi avanzata, perchŽ lĠuniverso infantile  un mondo di straordinaria ricchezza ed originalitˆ, che va aiutato con cura alla scoperta del sŽ. E la letteratura per lĠinfanzia, che non  ÒminoreÓ, ma spesso pi alta di quella degli adulti,  un formidabile strumento in questa direzione.

Intanto, nel corso degli anni, la libreria  diventata un punto di ritrovo di movimenti e associazioni, uno spazio fervido di presentazione di libri, un conciliabolo di gruppi di lettura e teatrali, un terreno di sperimentazione di scrittura creativa. Tutto ci˜ senza pretendere nulla dagli ospiti, anzi facendo dellĠaccoglienza il proprio segno distintivo. Quello di Consiglia  oggi un lungo impegno lavorativo, che comincia la mattina e prosegue anche nelle ore di chiusura. Tra il suo t e i suoi biscotti sempre disponibili per tutti, l'infaticabile animatrice continua ad organizzare con pazienza e metodo le molteplici attivitˆ future. Poi, verso le 22, ritorna con lĠultimo bus ad Atripalda, dove ancora vive. Qualche volta guarda fuori e tace, nel pullman semivuoto, quando il pensiero corre ai difficili e dolorosi anni precedenti lĠ esperienza attuale. Allora la malinconia si fa largo in lei allĠimprovviso. Ma alla fine, lungo il viale semibuio che porta alle luci della Piazza centrale, la consapevolezza di essere immersa in una nuova vita, di cui i bambini sono il centro motore inarrestabile e lei  la linfa attiva, rasserena finalmente il suo sguardo, che traluce nel vetro appannato.