I diessini erano nati sfortunati. Arrivavano sul Laceno per la festa, e la neve si squagliava. Invano Modestino Valente, il sommo organizzatore, aveva portato la sua riserva di cubetti di ghiaccio e la busta di neve finta dal suo presepe. Invano Michele D’ Ambrosio aveva dichiarato alla stampa che la neve c’era lo stesso, e subito Aurisicchio e Amalio Santoro avevano deciso di andare in giro con gli sci. Di neve, neppure l'ombra. E ora, pensavano i diessini, come faremo un pupazzo per festeggiare Bassolino? Non restavano che le riunioni al chiuso, davanti ai camini. Qui teorici e politologi avrebbero cercato di convincere l’ incerta base che anche Losco era stato un discreto presidente, che la giunta regionale uscente aveva fatto un buon lavoro, che esistevano i folletti dei boschi e i marziani. E tutti, tra una grattata di tartufi e un bicchiere di vino, avrebbero creduto davvero a quelle favole.