Luigi camminava a testa alta. Gli automobilisti che passavano lo sbeffeggiavano, ma lui alzava la testa ancora di più. Se l’era cavata sempre da solo e non aveva paura di nulla. Luigi era gay e questa cosa gli era costata tanto. A casa, tanti anni fa, lo avevano messo fuori la porta, quando Luigi era ancora un ragazzo che scriveva poesie su quaderni pieni di figurine di santi. Così aveva affrontato il mare aperto: mille lavori, mille persone che avevano finto di aiutarlo, solo ogni tanto una sincera carezza. Ora Luigi ce l’aveva fatta e non doveva ringraziare nessuno. Ora aveva girato la faccia a tutti. E non aveva paura delle battute, non aveva paura della solitudine, non aveva paura delle etichette che gli appiccicavano addosso. Solo, ogni tanto, lo turbava un frammento, un lampo d’infanzia, un’immagine di un tempo perduto. Poi, di nuovo, ripartiva a testa alta per affrontare il giorno.

GROUCHO VA IN FERIE..... ARRIVEDERCI