Il Presidente suonava la campanella. Ad ogni rintocco, le avvocatesse del Tribunale sfilavano in processione, battendosi il petto. All’ingresso, due cancellieri anziani porgevano cinture di castità e misuravano la lunghezza delle gonne. Le legali più licenziose erano allontanate e messe alla gogna. Superata la guardiola, si era immessi nell’atrio, ove risuonavano cori di pentimento. Al centro, tra cavi e calcinacci, ancora luccicavano le ceneri dell’ultimo rogo di una penalista, avventuratasi per quei luoghi sacri in maglietta trasparente. Di essa non restava che l’orlo peccaminoso di un reggiseno. Anche per i maschi non c’era scampo. L’avvocato Freud, scovato in blue jeans, era stato denudato e fustigato. Il decano Presozzi era stato rudemente ammonito, per le lampade eccessive cui si sottoponeva. Ogni sera il Presidente spargeva in ogni aula l’incenso purificatore. Poi abbassava la grata del Palazzo e sollevava il ponte levatoio..