Il CCD era un partito bionico. Da Iannaccone a Di Cecilia, giù giù sino a Palumbo, sembravano tutti finti, fatti con lo stampino. Erano così educati, ma così educati, che se si vedevano riflessi in una vetrina, si toglievano il cappello per salutarsi. Esprimevano sempre i loro pensieri a bassa voce, così bassa che neppure essi stessi riuscivano a sentirsi. Se si opponevano, lo facevano quasi chiedendo scusa. Anche Iannaccone, il leader, era così discreto che sembrava un leader a metà, anzi un quarto e una gazzosa. Solo Silvia Curto sembrava di un’altra razza. Con le sue battaglie contro le antenne era una giovane pasionaria. Nel partito erano molto preoccupati, perchè invece di studiare il galateo, si era pervertita con le onde elettromagnetiche. "Controllati le valvole!", "Fai il cambio d’olio!", le consigliavano invano. Silvia non li ascoltava, mentre, lottando contro un’antenna, trillava e si accendeva in continuazione