Bassolino doveva essere ubriaco. Era probabile colpa della Monticchio, di cui faceva uso smodato. Aveva fatto una giunta di persone competenti, quasi tutte esperte dei vari settori. Uno scandalo, una vergogna, una pazzia. "E ora?", pensavano i partiti del centro campani, abituati tante volte a nominare asini per dirigere la pubblica istruzione, medici per il traffico, barellieri per la sanità. Così, spinti dal bisogno, travolti dall’ offesa, Udeur, PPI, Rinnovamento, tornavano insieme. "Trentatrè, trentatrè e trentatrè?", era stata la proposta. Stabilite le percentuali, i neocentristi riaprivano le vecchie case, schiodavano le finestre, spolveravano i divani.. Da Mastella a De Luca era una sola nervosa minaccia, un solo fremito di ribellione. Fondavano un nuovo partito, L’MB (Mannaggia Bassolino). Nel frattempo, tenendosi stretto il portafoglio, controllavano le scale antincendio e le vie d’uscita.