La soave Casullo era discreta. Così discreta che nessuno sapeva ancora se fosse muta o dotata di parola. Picone Odris, chi era mai costei? Era la vera domanda del secolo, il vero enigma cittadino. Di De Vincentiis si era persa traccia. L’ultima "scoppola", per lei, era stata la nomina di Mariella Barra a vicesindaco e da allora non si era più ripresa. La Rebulla, invece, abbandonata da tutti, si dedicava ai suoi vecchi del "Rubilli" e a Di Nunno non dava più confidenza. Le consigliere dell’ Ulivo, nel Consiglio Comunale di Avellino, erano così in disparte che si confondevano ormai con i microfoni e i portacenere. Dove erano più le Rossella Grasso e le Pedicino di una volta? Perchè l’unica voce femminile che si udiva, per punire l’uditorio, era quella piagnucolosa dell’assessora Ambrosone? Erano domande destinate a non avere risposta, che non fosse il delicato "ronf ronf!" che veniva dalle invisibili consigliere addormentate.