Iandoli, il segretario di AN, sembrava uscito da una scatola di Baci Perugina. A odorarlo, si sentiva il profumo del cioccolato, una marca nuova, D’Ercolin, mangiatemi e diventerete diarroici. Rassomigliava a quelle bamboline di ceramica, che si rompevano solo a guardarle e che si appoggiavano a centro del letto per rappresentanza, in attesa che qualcuno arrivasse a occupare la camera. Ad ogni domanda rispondeva con una sfilza di osservazioni leggere, così leggere che appena si alzava il vento non rimaneva nulla, neppure un granello d’idea. Che si parlasse di Bossi o di Gargani, di Berlusconi o di Sibilia, il nostro, con la sua camicina sempre a posto, la sua giacchina senza una piega , ricamava ghirlande di parole, pensierini a piacere che non spiegavano nulla, sicuri di aver spiegato tutto. Così la destra pensava di vincere alle prossime lezioni, con la nuova tattica del pensiero invisibile.