" Saldi, saldi!", gridava il centrodestra. Nel loro mercato si trovava di tutto: figurine di santini,Casini a tutto spiano, spinelli liberi. Era un bazar orientale, una casbah della politica quella che offrivano agli elettori. Solo in provincia di Avellino Gargani controllava le analisi di tutti i candidati. Quelli in odore di doping, erano subito dirottati in una delle case di accoglienza inventate da Berlusconi. Vi si trovavano leghisti che ce l’ avevano duro e radicali di tutte le specie. Entravano furiosi ed uscivano pecore, con un boccone di paglia da masticare. Gargani non correva pericoli. Tranne il povero Sibilia, gli altri erano quasi tutti ex democristiani. Il segretario Castelluccio già faceva le pratiche per acquistare la sede di via Tagliamento, quando i popolari sarebbero spariti. Intanto, mistero della politica, si apprestava a candidarsi, per dare peso e trippa alla lista.