Il pollaio era in rivolta. Galline padovane, pollastri di batteria, +vecchi capponi inadatti anche al brodo, alzavano la cresta, schiamazzavano intorno alla tragica morte di Craxi. Anche quelli che si erano travestiti da struzzi, che avevano scelto di andare a svernare in altri pollai, quelli che si erano truccati da angioletti, fingevano di sollevare le ali in segno di rimpianto o di emozione.Tanti, da Milano ad Avellino, si erano acquattati sotto la paglia, per la paura di essere scoperti, aspettando che il vento passasse. Poi erano riemersi, negli enti, nei partiti, nei sindacati, lasciando i loro schizzi dappertutto. Ora pretendevano giustizia, loro che a quella parola erano stati colti da diarrea. Nessuno chiedeva scusa per le uova avariate o per aver inquinato l’aria. Tra tanti starnazzi solo Acone, con le sue secche parole: "Craxi, nel bene e nel male, ha avuto un ruolo notevole" dava il senso e il segno di una persona viva. Il resto erano pigolii strozzati di bipedi, ancora alla ricerca di mangime.