" E quello, che sarà?", si chiedeva ogni mattina Maselli. Passava davanti al palazzo della Prefettura, il più bel palazzo della città, e lo trovava ancora recintato. " Che vergogna!- pensava tra sé e sé, osservando i lavori perennemente in corso. " Incredibile! Non ci posso credere! E se veniva Ciampi, dove lo ospitavano? Nella fontana con i cigni?" tuonava con le persone che, come lui, si mettevano sul marciapiedi di fronte a guardare desolate. Gli altri annuivano, condividendo lo sdegno. " E da chi dipende ? Chi è che non si consuma notte e giorno per porre fine a questo scempio? Chi è, chi è, fatemi il nome!" chiedeva in giro. " Il presidente della Provincia? Dipende dalla Provincia? E’ una vergogna! Bisogna andare a protestare, a farci sentire!". E si metteva in marcia sino a Palazzo Caracciolo, mentre invano i guardiani all’ingresso tentavano di convincerlo che, per trovare il presidente, gli serviva al massimo uno specchio.