Il centrosinistra era sparito. Era fuga? Era omicidio? Era stato rapito? Le ipotesi si accavallavano. Si cercava dappertutto, all’Alto Calore, all’ASI, al Comune capoluogo, alla Provincia. Ma del centrosinistra non vi era traccia. "Io l’ ho visto!", giuravano Gengaro e Picone, ma si trattava di burloni. Altri affermavano di aver scorto De Mita e D’Ambrosio che si pulivano le mani, per far sparire ogni traccia del misfatto. Qualcuno sosteneva che si era nascosto, per la vergogna di essere così male rappresentato. I partiti della coalizione, nell’attesa, si guardavano sospettosi. "Sei stato tu!", diceva Aurisicchio a Pennetta. "Mai!", rispondeva il neosegretario popolare, indiziato per le sue massime sulla politica simile al matrimonio. I partiti minori, infine, sembravano segugi affamati, pronti a smettere ogni ricerca per uno zuccherino. Intanto le ore passavano e i becchini della destra si tenevano pronti.