La sinistra al governo era lenta. Per scoprire che Giovanni Preziosi era un folle fanatico, teorizzatore dello sterminio sistematico degli ebrei, le occorrevano tre giorni di convegno e svariate decine di milioni al vento. Bellizzi, il capogruppo, doveva essere convinto che si trattava dell’attore di Canale 5 e si era messo in prima fila per un autografo. Mariella Barra, invece, non doveva aver trovato il tempo di leggere il libro, che lei aveva edito, nel quale lo storico Barra delineava con crudezza efficace la figura di quel triste figuro. Degli altri, meglio non parlare, intenti ad affaccendarsi negli uffici comunali. Ma occorreva pazienza: Saverio Festa, l’organizzatore, avrebbe certo trovato qualche motivo di revisione storica, per dedicargli un busto, una piazza, una via. O almeno, perché no?, l’Osservatorio che dirigeva, liberando il compianto Gaetano Vardaro dall’associazione a tali incredibili vergogne.