Era il tempo dei giocolieri. Come per incanto, dai cappelli dei soliti prestigiatori elettorali schizzavano mirabilie di ogni tipo: promesse di miracoli, carte truccate, progetti eccezzzionali, posti di lavoro. " A noi gli occhi!", esclamavano, prima delle elezioni, assessori regionali, consiglieri, presidenti. E d’un tratto apparivano strade, raccordi ferroviari, industrie, opere pubbliche. C’erano contratti che si materializzavano, fabbriche che si costruivano da sole, pacchetti di investimenti che si reggevano senza fili. Finalmente tutti i nodi si scioglievano, tutte le difficolta’ svanivano. Con un magico effetto di lettura del pensiero, tutti i nostri sogni erano realizzati. L’ avvenire era lindo e splendente, come il colore delle giacchette di questi fosforescenti illusionisti. Mancavano solo i conigli e le colombe, e l’ arrosto e il brodo sarebbero stati assicurati.