Rimbalzavano. Erano poche parole, che arrivavano da ogni angolo della città. Partivano dai quartieri popolari, dal Corso, dai vicoli del centro storico, dalle frazioni, dalle fabbriche del nucleo industriale, dalle campagne. Partivano da persone adulte, anziani, ragazzi, donne, giovani. Partivano dagli uffici, dai supermercati, dalle piccole mercerie, dalle botteghe. Partivano dai bar, dalle pizzerie, dai pub, dai circoli. Partivano in ogni ora del giorno e della notte, con il sole o con le nuvole cupe. Partivano da destra, dal centro, dalla sinistra. Erano poche affettuose parole, che rintoccavano contro i vetri del reparto dell’Ospedale civile, nel quale era ricoverato il sindaco Di Nunno. Erano parole lievi, pronunciate a bassa voce: " ti vogliamo bene, ti aspettiamo presto", che si fermavano timide contro le finestre, solo il tempo per essere sentite, solo il tempo per un caro saluto.