Al Comune capoluogo si avviava la verifica. Di Nunno preparava le domande e ai diessini era data la facoltà di rispondere, uno alla volta e senza far caciara. "Chi comanda in città?",era il primo quesito. Le risposte erano quattro: Di Nunno, Di Nunno, Di Nunno, Di Nunno. I diessini, al solito, erano divisi. Giancarlo Giordano, D' Ambrosiodipendente, era per la prima risposta;Picone, invece, consultatosi con Alberta De Simone, era per la quarta. Si era aperta, tra i due gruppi, una franca discussione:pistolettate, minacce a mano armata, gas incendiari. Poi il dibattito si era spostato sulla domanda sucecssiva:"Cosa contano i diessini?". Le risposte erano articolate:nulla, niente, zero, meno di nulla. Anche in questo caso,tra i diessini, si era sviluppata una civile polemica:pugnalate, pernacchie, insulti a sangue. Alla fine c'era chi aveva optato per la seconda risposta, chi per la terza. Così la verifica si era conclusa, tra applausi scroscianti dei popolari e ricoveri al manicomio dei diessini.