De Mita distribuiva chiodi e "punesse". I popolari si auto-sospendevano: ai muri, ai balconi, alle porte, agli alberi. Non ci si poteva affacciare a una finestra, per non correre il rischio di trovare un popolare auto-sospeso al cartellone di fronte. In un istante, le ferramenta erano state prese d’assalto. A Napoli, a Salerno, a Caserta, a Benevento, segretari e consiglieri si erano agganciati ai pali della luce, ai segnali stradali, alle insegne pubblicitarie, in segno di protesta per i pochi posti ricevuti nei collegi. Anche Donato Pennetta, con una scaletta, aveva deciso di partecipare, ma ovunque cercasse di auto-appendersi erano tonfi e sbucciature: neppure i chiodi lo reggevano più. Ciriaco distribuiva corde e martelli e suonava trombe e piattini per i partecipanti al gran ballo. Intanto controllava il vento, per paura che una raffica più forte non li portasse tutti via, a perdersi per il cielo.