Si preparava la barella. Si prospettava un intervento urgente, per un caso disperato: la rielezione di Maccanico. Il volontariato e la Croce Rossa dell’ Ulivo si attrezzavano con le cassette di pronto soccorso. Nei partiti era un grande schiamazzo di seghe e di martelli, per costruire una portantina che reggesse. C’era chi metteva gli assi, chi i chiodi, chi la corda. Capomastri esperti facevano le prove, falegnami provetti rinforzavano i punti deboli. Il presidente Mancino in persona sovrintendeva ai lavori, nella speranza che non dovesse portarsi il gran vegliardo direttamente sulle spalle. Ogni volta il lettuccio sembrava accogliente, con gli angoli alti per impedire che il ministro crollasse giù, con il cassetto per il lenzuolo di fantasma a cui Maccanico era tanto affezionato. Bastava però l’eco del suo nome e, patapunfete, la lettiga andava giù a pezzi. Avrebbe retto sino alla fine quella catena per sant’Antonio?